The Division
Dopo un avvio un po’ stentato, The Division è stato sottoposto ad accurata analisi da parte di Ubisoft e sensibilmente migliorato, tanto da convincere gli appassionati a inserirlo nella classifica dei migliori 10 titoli dell’anno. Ed effettivamente si tratta di un gioco ben congegnato e supportato, un’esperienza MMO e da sparatutto in terza persona tattico solida e profonda, oltretutto ambientata in una mappa interessante che riproduce in maniera accorta una New York devastata da un attacco bio-terroristico.
La parte PvP è però una delle componenti più riuscite e innovative di The Division, che probabilmente farà proseliti in altri giochi MMO e avrà un seguito in altri franchise Ubisoft. Corrispondente alla Zona Nera, offre missioni principali e facoltative ma, a differenza di quanto accade nella controparte PvE, sparare a un giocatore vuol dire passare dalla parte dei rinnegati: a quel punto tutti i membri della divisione daranno la caccia al rinnegato. A ogni morte nella Zona Nera, inoltre, corrisponde una consistente penalizzazione in termini di bottino ed esperienza.
Anche qui i giocatori possono entrare in una squadra composta al massimo da quattro membri, con la possibilità però di poter ingaggiare e sfidare qualsiasi degli altri giocatori presenti nella Zona Nera. L’obiettivo è abatterlo per potergli sottrarre il bottino e impossessarsene.
Il gioco si ispira a quegli eventi reali che hanno evidenziato quanto l’umanità sia vulnerabile. Un attacco bio-terroristico ha infatti messo in ginocchio gli Usa proprio nel Black Friday, ovvero quel giorno in cui gli americani spendono 90 miliardi di dollari in shopping. In soli cinque giorni gli Stati Uniti vengono messi in ginocchio. Ognuno deve proporre la propria soluzione, armarsi e scendere sul campo di battaglia, ovvero una New York ormai quasi completamente devastata.
Il mondo di gioco è diviso ad aree, e in ciascuna di loro si possono svolgere delle azioni che hanno delle conseguenze. Attraverso un orologio si può accedere a inventario, skill e mappa, che viene visualizzata olograficamente ai piedi del personaggio. Si può “livellare” e sbloccare nuove abilità a seconda delle scelte fatte in-game.
I combattimenti sono strutturati intorno alle coperture, mentre risulta notevole anche il sistema di animazioni. La fisica è procedurale e consente, tra le altre cose, di bucare le coperture deboli come un’insegna pubblicitaria e colpire chi sta al di là della copertura. Ma The Division non è solo uno sparatutto, visto che c’è molto spazio anche per l’esplorazione all’interno di un’area giocabile paragonabile all’intera superficie di New York.